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lunedì 31 dicembre 2007

10...9...8...


Ebbene...dopo un anno particolarmente difficile da affrontare, eccoci arrivati all'ultimo giorno del 2007. Ci prepariamo a festeggiare, stappare spumante e champagne, farci due risate in compagnia e dare un bacio alla nostra metà allo scoccare della mezzanotte.

Eppure il pensiero non fa che andare all'anno appena passato.
E' stato lungo ed estenuante.
Lo ricorderò per sempre come l'anno in cui si è spenta mia nonna. Non faccio che ricordarla in questi giorni di festa, specialmente perché la sua assenza a Natale si è fatta sentire.
Negli ultimi tempi, poi, la sua casa sta venendo svuotata. Gli zii e mia madre si dividono le sue cose, da noi è appena arrivato il gruppo di quadretti delle stagioni che mi fa pensare a quando ero piccola e allo studio di mio nonno...

Ma cerchiamo di essere meno apocalittici, dopotutto un anno nuovo sta per iniziare...Per tradizione gli anni pari sono quelli che meno amo (ricordo il 2004 della "grande depressione" o il 2006 della maturità), ma dato che il 2007 è stato il peggiore di sempre, credo che il prossimo mi darà una tregua. O per lo meno lo spero.

Nel frattempo auguro a tutti i miei amici più cari di passare un ottimo ultimo dell'anno con le persone che amano. Soprattutto auguro a tutti voi che amo di scoprire giorno per giorno un nuovo anno ricco di gioia e serenità.
Perchè diciamoci la verità...In un mondo che sta andando sempre più a rotoli, l'amore...Quello vero...
E' davvero l'unica cosa che ci resta.

Buon anno!!


sabato 22 dicembre 2007

Happy Xmas everyone...

lunedì 10 dicembre 2007

Cronaca di quattro giorni: QUATTRO

Siamo arrivati così al rush finale, il QUARTO GIORNO (purtroppo anche l'ultimo).

Iniziamo la mattina con le questioni più pratiche: prepariamo la valigia.
Chiediamo poi all'amico portiere se possiamo lasciarla, notando che a quanto pare un gran numero di clienti lascia i bagagli nel piccolo atrio e così ci aggreghiamo ad essi :-)

La prima tappa della mattina è il Cimitero di Père - Lachaise. Dato che in gita non eravamo riuscite a vederlo per ovvi problemi di tempo e, soprattutto, perchè era chiuso dato gli ingressi ghiacciati, è arrivato per me il momento di andarci.
Già all'arrivo mi rendo conto che siamo in una zona completamente diversa da quelle appena viste. Siamo fuori dal centro, più verso il bronx se vogliamo!


Così eccoci usciti dalla metro in un nuovo ambiente. Il cimitero si erge su una piccola collina e le sue mura sono visibili già appena usciti dalla stazione omonima.
Non è certamente una delle mete turistiche di maggior rilievo, intendiamoci, ma in ogni caso molta gente - soprattutto quella più in gamba - fa tappa qui.


Io e Mauro entriamo decisi a non perderci troppo: è un posto veramente immenso, non ho mai visto un cimitero di simile grandezza in vita mia.
Una serie di zone e una miriade di sentieri per raggiungerle. Ogni stradina ha un suo nome preciso, cosa che mi ha colpito moltissimo.
Vi faccio ora un piccolo elenco delle tombe più celebri che abbiamo potuto vedere:

Chopin

Rossini

Jim Morrison
(forse la più famosa del cimitero, molti ci vanno proprio per vederla! Con la celeberrima fotina appiccicata vicino al suo nome e una scritta sottostante in greco che mi piacerebbe sapere cosa dice...)

Edit Piaf
(con diverse sue foto attaccate e molti fiori; è strano pensarci ma quando mi allontano da questa effige continuo a sentire la sua voce cantare intorno a me, come se le note de La vie en rose riecheggiassero nel cimitero e ballassero insieme al vento che muove le fronde...)


Oscar Wilde
(la tomba che sono venuta a vedere. Mi sembra di sentirlo parlare, di vedere la sua figura recitare aforismi e osservazioni acute; è come vedere un pezzo di letteratura che avresti sempre voluto conoscere lì, di fronte a te. Eppure è una tomba davvero ignobile, con scritte di ogni genere e direi davvero esageratamente aggiunte. Non credo mi sognerei mai di prendere un pennarello e appuntare delle frasi, nonostante sapere che Oscar riposa là sotto mi faccia pensare a tutto ciò che ci ha lasciato...)



Marcel Proust (che nonostante ormai io odi profondamente è comunque una pietra miliare della letteratura francese, e non solo)

Guillaume Apollinaire (credo di non ricordare nient'altro che Le Pont Mirabeau di questo poeta, ma una tappa si fa sempre dalla gente famosa!)

Eugene Delacroix (di cui abbiamo ammirato solo due giorni prima La libertà che guida il popolo)

Balzac (E subito il pensiero vola alla sua Comédie Humaine...)

La Fontaine (uno dei pochi grandi francesi che mi ha fatto prendere un bel voto a scuola con Cavalleri, per chi non lo sapesse quello delle favole!)

Molière (subito di fianco al precedente, mi figuro i protagonisti delle sue numerose commedie, o forse quelli di Madame Bovary - non sono ignorante, è una citazione che solo la famiglia Tozzi potrebbe capire)

Ne abbiamo visti anche altri, ma non starò a elencarli tutti.
Due parole per l'atmosfera. Forse è stato il vederlo d'autunno, con tutto il muschio sui tetti delle tombe, gli alberi senza foglie, il palcio sul terreno...Ma è davvero emozionante.


Non mi sono mai piaciuti i cimiteri e chi mi conosce lo sa. Non amo nemmeno andare a trovare i miei nonni e chi conosco, al cimitero. Appena arrivo nei dintorni inizio a star male, tremo e non parlo più. Ma questo posto non è solo un cimitero. E' una culla che accoglie chiunque in un mondo altro, qualcosa che va oltre l'immaginario. Un luogo in cui riposano menti così geniali e acute non può non essere magico. E di fatti è come se tutta l'aria che ho respirato a Père Lachaise fosse entrata in me riportandomi un po' di respiro. E per questo posso solo dire grazie a Loro.

Dopo questo momento malinconico torniamo in metropolitana per le ultime tappe della giornata. Prima di tutto andiamo a vedere Place de la Bastille, dove Mauro si stupisce di non trovare molto. A chiunque faccia l'errore di andare lì ed aspettarsi chissacché ricordo che non c'è più la Bastille...E forse anche la Butt ve lo ricorderebbe eheh (altra citazione famigliare).

Dopo questa brevissima sosta ci avviamo in una via che parte dalla piazza dove troviamo l'ennesimo simil-Mc (si chiama Quick) e lì ci fermiamo a mangiare.
Dopodiché prendiamo la metro di nuovo per andare verso un capolinea, ossia alla Grande Arche de la Défense.



Ovviamente essendo una struttura moderna piace a Mauro :-)
Saliamo le scale che mi riportano ad un insulto subito ("Equilibrio, ballerina!" "Vaffanculo!") e ci diamo un'occhiata intorno. Vorremmo salire in alto a fare un giro ma in effetti 9 euro a persona sono tanti...Piuttosto torniamo alla Tour!


E così dopo le foto di rito, con l'Arc de Triomphe sullo sfondo, ce ne torniamo di nuovo in metro indecisi sul da farsi.

E' qui che a Mauro viene l'idea migliore della giornata. Dato che abbiamo finito le mete più celebri decide di andare al Pont de l'Alma. Questa è davvero una classica tappa da TURISTA STRONZO (come diciamo noi due). Un turista stronzo è uno che va nelle grandi città d'arte e oltre a vedere le solite classiche mete turistiche più famose (la Tour a Parigi, il Colosseo a Roma, Il Big Ben a Londra, per intenderci) va a vedere luoghi celebri per altre cose e fa foto da classico turista (quindi Harrods a Londra, la foto col centurione a Roma, il Pont de l'Alma a Parigi). Non è una cosa offensiva, anche noi due spesso siamo turisti stronzi. E' solo una constatazione...:-)


In ogni caso il ponte in questione era famoso perchè su di esso c'è una copia in miniatura della fiamma della Statua della Libertà. In tempi recenti (dieci anni fa) venne reso celebre perchè nel tunnel sotto di esso è morta la povera Lady Diana --> conseguenza? I turisti stronzi vanno lì per vedere dove è morta Lady D.
Ed eccoci al punto di partenza, la Fiamma della Libertà diventata luogo di affissione per ricordi legati alla principessa...

Tuttavia la visita al ponte raccoglie i suoi frutti: è proprio qui che partono i battelli del BATEAUX MOUCHES! Quindi senza volerlo non solo troviamo il modo di passare le ultime due ore che dobbiamo impegnare, ma facciamo anche una cosa che volevamo effettivamente fare, ossia il tour parigino dalla Senna.


Nell'attesa io e Mauro riusciamo a fare una miriade di foto e otteniamo anche una NOSTRA FOTO scattata da qualcun altro!! Lui ed io non chiediamo mai agli altri di farci una foto - che cagoni - ma trovando due italiani che ce lo chiedono, troviamo l'occasione per chiederlo a nostra volta. Ed ecco la prima - e credo ultima - foto di me e Mauro insieme!



Per il resto...mettere tutte le foto che ho fatto sarebbe impossibile, perchè ne ho fatte veramente tante, un centinaio...Ne inserisco qui alcune simboliche, e vi consiglio di farvi il giro sul Bateau, anche se fa freddo, perchè ne vale veramente la pena. Vedrete Parigi con due occhi diversi e da un altro punto di vista...

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La fotocamera è ormai scarica, ma il giro sulla barca è in pratica finito. Ce ne torniamo verso l'albergo, prendiamo le valigie e torniamo a Port Maillot, dove era cominciata la nostra avventura.
Non vi dico il casino di gente che c'era lì, ci saranno state almeno un paio di centinaia di persone...Voli per Barcellona, per Shannon, per Roma Ciampino...E tutti i passeggeri fatti salire prima di noi, che eravamo gli ultimi...
Quindi abbiamo aspettata una buona ora e mezza al freddo nel piazzale, finchè il coordinatore ha fatto salire anche i passeggeri del volo Milano BG su un pullman.

Dopo la solita ora e un quarto di viaggio verso la periferia parigina, siamo tornati al capannone.
E' persino peggio di come lo ricordavo, solo che ora c'è qualche negozietto che vende cibo. Questa volta dobbiamo fare una coda indecente per fare il controllo dopo il check in, ma siamo premiati perchè siamo i primi a salire in aereo quando fanno invece l'imbarco...Eh eh

Una disorganizzazione assoluta...Il volo è arrivato in ritardo, così l'imbarco è stato fatto in ritardo. Grazie al cielo i piloti ryanair sono in gamba e partono sempre in fretta, anche se sono appena arrivati. Così di fatto siamo partiti comunque in orario, ma con un nervoso assurdo addosso. In aeroporto a fare code e senza spazio, davvero intollerabile. Meglio diecimila volte il nostro Orio!!

Comunque il volo atterra abbastanza puntuale e ad attenderci ci sono stranamente mio papà e mia mamma (non Debora...).
Dopo due chiacchiere arriviamo a casa e Mauro torna a casa sua, mentre io vado a nanna aspettando il suo messaggio di buona notte.

C'è da dire che nonostante la stanchezza, i dolori alle gambe, il freddo...un po' tutto...
Ne è valsa davvero la pena!

Grazie amore mio per questi giorni indimenticabili, come sempre...Ti amo

domenica 2 dicembre 2007

Cronaca di quattro giorni: TRE

Andiamo avanti con le mie peripezie parigine e arriviamo a metà vacanza parlando del TERZO GIORNO.

La mattina è veramente un'impresa per Mauro farmi alzare dal letto: non mi sento più le gambe e non riesco praticamente a stare in piedi. Ma dopo una dura rinfrescata testo la tenuta delle mie gambe, che sembrano essere propense all'idea di sfacchinare ancora un po'. La verità è che Mauro si è preso bello bello un aulin la sera prima, io invece ho rinunciato - dato che ne avevamo solo tre - per permettere a lui nel caso di prenderne un altro.
In ogni caso alle dieci siamo fuori dall'albergo, diretti alla zona degli Champs-Elysées.

Essendo un viale immenso Mauro pensa bene di farmelo fare nella direzione più breve (grazie amore!). Lì vediamo l'Elysée (residenza ufficiale dell'attuale presidente Sarkozy), vari palazzi di pregevole estetica (di cui vi metto una foto di quello che credo sia le Grand Palais) e ci portiamo verso Place de la Concorde.







Questo è il luogo in cui si erige il famoso obelisco di Luxor e ci sono diversi edifici che si affacciano sulla piazza, ma non ho idea di cosa siano...presumo qualcosa di governativo dato che molti hanno la schifosa bandiera francese che sventola sul tetto...
Da qui Mauro vuole finalmente vedere i Jardin des Tuileries, che sono effettivamente molto belli se visti di giorno. Anche se il destino vuole che io li veda con la palcia, dato che ieri un pochino ha piovuto. Nonostante ciò un po' gli uccelli vari che svolazzano, un po' la gente che prende il sole vicino alla fontana, un po' i fantastici sportivi che fanno jogging, rendono il posto davvero simpatico alla vista.



Da qui andiamo a prendere la metro di Tuileries e andiamo finalmente a vedere uno dei veri simboli di Parigi, l'Arc de Triomphe.
Ovviamente è maestoso ed alto come non lo ricordavo, ma anche questa volta decidiamo di non salire. Meglio non spendere soldi, anche se godremmo decisamente di una vista notevole...La verità è che il tempo è veramente poco...














Giunge così il momento che tutti voi stavate aspettando. Presa la metro usciamo a Trocadéro e... finalmente eccola là, davanti a noi... La Baldracca!!!
Ebbene sì, la Tour Eiffel. Più grande ed imponente che mai, si staglia davanti agli occhi di Mauro per cogliere la sua emozione da ingegnere...E devo ammettere che comunque poverina, lei è carina...Certo non mi emozionerà mai come un Van Gogh o un Giudizio Universale, ma in ogni caso è un simbolo troppo celebre per non destare un minimo di emozione.
Ci facciamo un buon quarto d'ora ad ammirarla dal Trocadéro, un po' sperando di trovare qualcuno a cui chiedere di farci una foto, un po' sapendo che non lo domanderemo a nessuno...
In ogni caso c'è tantissima gente, pullulano i giapponesi ma anche gli italiani non scherzano!





Scendiamo con calma da Trocadéro fino a raggiungere la piana della Tour, dove sostiamo diverso tempo ammirando la sua fattura. Vorremmo anche salire ma ci sono i soliti due problemi: tempo e voglia. Io vorrei salire effettivamente, ma non credo che riuscirei a reggere l'idea di scendere eventualmente a piedi, sono già molto stanca. E ho fame!! :-)
Così dopo aver ammirato un po' la zona ce ne andiamo, pronti ad andare a mangiare.

Ci spostiamo di nuovo in zona Notre-Dame perchè ieri abbiamo visto delle viuzze che offrono i classici posti da turisti per mangiare in fretta e spendendo poco. Così en passant ecco apparire un kebabbaro, non possiamo non fermarci!! E così ci porta da mangiare un pita grec che è la fine del mondo! Patatine, pomodori, salse, carne, insalata...Tutto ciò che vorreste in un kebab, lì dentro c'è...Ci riempie così tanto che a momenti non si allacciano più le giacche (per lo meno alla cicciona che sono io eh eh).

Passata la fame (decisamente!) è il momento di andare a La Villette. Per chi di voi non lo sapesse è la Città delle Scienze, un luogo pensato di più per i bambini che per gli adulti, ma che comunque ha il suo fascino. Ci si arriva con un bel giro di metropolitana, ma ne vale la pena per vedere la gigante Géode al suo interno e un primo esemplare di macintosh con mouse e tastiera...



Tuttavia ora siamo stanchi ed è giunto il momento di tornare in albergo a fare una pausa. Dopo una mega baguette...(che buona!!) mi prendo un meritato aulin e non mi rendo nemmeno conto di addormentarmi! Quando mi sveglio sono le sei e mezza!! Ma l'aulin fa effetto e mi sento decisamente meglio...Così ci si prepara e decidiamo di fare la serata a Montmartre...



Per prima cosa però facciamo una piccola tappa al Moulin Rouge, che si trova alla fermata della metro Blanche. E' piccolo e decisamente deludente, ma alla fine è sempre carino da vedere!



Per quanto riguarda Montmartre...E' decisamente più affascinante vederla di sera che di giorno, un ambiente tutto originale e unico al mondo. Ci facciamo la salita in funicolare e arriviamo proprio di fronte al Sacre Cœur!!!
La chiesa è meravigliosa, così come tutta la gente che c'è lì e che sta cantando insieme al gruppetto...In teoria dovremmo ma mangiare, ma siamo ancora pieni con il pita! Così ci facciamo il classico giretto fra i negozi e mangiamo solamente un'ottima crepe al cioccolato...:-)

Poi è il momento degli acquisti: stampe e oggettistica per casa! Infine ce ne torniamo a casa stanchi ma contenti per la bellissima serata...
Bonne nuit Paris, à bientôt!

venerdì 30 novembre 2007

Cronaca di quattro giorni: DUE

Passiamo ora a narrare la vacanza vera e propria...In questo post parliamo del SECONDO GIORNO.

Prima di avventurarci per Parigi ricordiamo le due fermate che avevamo vicino all'albergo (tre minuti di numero a piedi) Place de Clichy e Rome.
Ma noi abbiamo usato sempre la prima, anche perchè centro di unione di due linee diverse. Una volta arrivati lì il primo giorno è stato il momento di fare l'abbonamento per tre giorni. Si tratta di Paris Passe, che consente di viaggiare su tutte le linee (pullman, metro, treno) nella città per tre giorni al costo (assurdo) di 19 euro a testa. Dopo aver tribolato un po' con la macchinetta riusciamo finalmente a far stampare i bigliettini e iniziamo a girare. Il nervoso di Mauro è salito per la storia dei tickets, aumenta anche di più quando sbaglia a osservare la mappa della metro (non è ancora abituato;-)) e così arriviamo in una stazione dove partirebbe un trenino per il museo, ma solo dopo mezz'ora. Così decidiamo di arrivarci con la metro. Alla fine arriviamo a Solferino e finalmente eccoci alla prima meta della nostra vacanza: il Musée d'Orsay.


Siamo lì alle nove, ma il museo apre alle 9.30! Così eccoci ad aspettare fuori dal museo, non mi era mai capitato di arrivare prima dell'orario di apertura!
In ogni caso alle dieci, presi i biglietti e sistemato tutto, siamo dentro.
E' bello come me lo ricordavo. E la cosa straordinaria e che all'orario di apertura è ancora più bello, perchè non c'è quasi nessuno. Ci ritroviamo a girare le stanze praticamente da soli e è davvero una sensazione magica.



Chi di voi ci è stato ricorderà che all'ingresso c'è una zona centrale con una miriade di statue (più o meno inutili) che si affacciano poi sulle stanze laterali. Di fatto la parte più interessante del museo è al livello 5, quello dell'Impressionismo.
E così dopo un rapido giro nelle altre zone è lì che ci apprestiamo ad andare, e lì che si accalca la maggior parte della gente.
Davvero non ricordavo quanto potesse essere bello ammirare da vicino i tocchi e le pennellate di Van Gogh. E' emozionante come la prima volta che ci sono stata...









Un elenco dei quadri visti (se cliccate su ogni link vedrete il quadro):
MONET: Femme à l'ombrelle tournée vers la droite, Le bassin aux nymphéas, harmonie rose, La gare Saint-Lazare, La cathédrale de Rouen, Essai de figure en plein-air : Femme à l'ombrelle tournée vers la gauche, Le bassin aux nymphéas, harmonie verte (di cui ho comprato la stampa a Lidia), Nymphéas bleus, Coquelicots...
VAN GOGH: Portrait de l'artiste, La nuit étoilée, Le docteur Paul Gachet, La chambre de Van Gogh à Arles, L'église d'Auvers-sur-Oise, vue du chevet...
RENOIR: Bal du moulin de la Galette, Jeunes filles au piano...

Insomma non posso elencarle tutte...Ma sono delle opere d'arte talmente celebri ed immortali, che non posso fare a meno di commuovermi nel pensare di avere avuto la fortuna di vederle.
Qui sotto invece una serie di foto fatte da noi:















Una volta usciti dal museo facciamo tappa alla stupenda Notre-Dame.


Purtroppo inizia a piovere, quindi stiamo gran poco sul mitico selciato ("Ah tutto il sangue versato per voi sul pavé, di Notre-Dame...") e ci rintaniamo dentro la chiesa come tutti. Il giro non dura moltissimo, il tempo di vedere i rosoni vetrati e le finestre colorate, che inizia messa.utto il sangue
Così io e Mauro sgattaioliamo fuori. Fortunatamente ha anche smesso di piovere forte, così facciamo il giro di rito nella zona posteriore della cattedrale.
Ogni luogo che ho visitato in questo weekend è di fatto un rimando alla bellissima gita di quarta, vissuta con Valeria, Shipu e Alberto fondamentalmente. Quindi anche rivedere il parco dietro la chiesa e la zona vicina colma di negozietti, mi fa venire un bel sorriso sincero sulle labbra...










Andiamo poi avanti a piedi fino a raggiungere il Pantheon:





e la Sorbonne.
Vista la stanchezza accumulata e la fame che incombe, iniziamo a cercare un posto in cui mangiare. E lo troviamo in un simil-mecco, dove mangiamo il classico menù con hamburger, patatine e coca-cola. L'unica differenza è che invece di chiamarsi Big Mac si chiama Supreme Cheese!

L'idea è di muoverci verso il Quartiere Latino, e così eccoci a

St. Germain des Prés




Qui facciamo una rapida carrellata dei café parigini Le deux Magots e Café de Flore).














Visto che la zona è questa, da bravi amanti di Dan Brown pensiamo sia il momento ideale per cercare il mitico "Cammino della Rosa" e la chiesa di St. Sulpice. Non ci aspetteremmo mai di vederla praticamente tutta in restauro (forse grazie ai soldi dati per i diritti dal Codice da Vinci!) e di fatto completamente diversa da come la si può vedere nel film.
Senza contare che non abbiamo visto da nessuna parte inciso il cammino!!
Ma facciamo finta di niente, e andiamo avanti!







A piedi ci muoviamo verso il Centre G. Pompidou, che stuzzica non poco l'appetito artistico del mio ingegnere. Credo sia una delle cose che più gli sono piaciute di Parigi...
Di fatto è una costruzione davvero originale e la zona esterna è molto accogliente. Entriamo a fare un giretto e evitiamo di entrare al museo, ma facciamo tappa al negozio. Lì trovo due stampe bellissime che da un po' volevo: il Bacio di Doisneau e Ménilmontant di Willy Ronis.

Ultima fatica prima di una meritata sosta è l'arrivo alla zona Opéra e Lafayette.
Il mio grande sogno di entrare almeno nell'atrio è subito rotto dall'evidente problema che è in restauro e non potrei accedere se non pagando il biglietto. Così decido di assecondare Mauro e, ancora una volta, non visito questo magnifico edificio al suo interno. Sarà per la prossima volta...

Poi facciamo una brevissima sosta alle Gallerie Lafayette, tempio del consumismo che ricorda non poco Harrods a Londra. Facciamo in tempo a vedere solo un ingresso con la zona profumi, ma la marea di gente che c'è sembra invitare ad uscire.

Così prendiamo il primo accesso disponibile e siamo fuori da lì.
Prendiamo la metro e ce ne torniamo a casa a riposare un'oretta, perché fra poco ci attende l'estremo, il magnifico, l'universale.



Al nostro risveglio siamo pronti per la grande avventura. Dato che il venerdì dopo le 18.00 l'ingresso è gratuito fino a 25 anni di età, la nostra tappa è il Louvre.
Anche in questo caso potrei fare un elenco generale di tutte le meraviglie artistiche che si trovano in questo museo. Fra le più celebri:

Amore e Psiche
La Venere di Milo
La Nike di Samotracia
La Gioconda
La morte della Vergine
La Vergine delle rocce
Il sarcofago degli sposi
La libertà che guida il popolo
Il giuramento degli Orazi
La Zattera della Medusa

E di seguito qualche foto nostra, da sottolineare la gioia di Mauro nel trovarsi di fronte alla Gioconda. Eppure vi devo confessare che quando l'ho vista mi sono davvero emozionata questa volta, stavo quasi per piangere. Non so come mai, forse perchè è pur sempre la Gioconda...











Una volta fuori dal Museo (stanchi e davvero distrutti) le gambe non reggono più. Usciamo dalla parte sbagliata e così decidiamo di andare a mangiare prima di vedere la piramide per farle qualche foto. Indovinate dove si mangia? Al mitico Mc donald's di Rue de Rivoli, quello in cui mangiammo in gita e in cui facemmo una delle nostre foto di gruppo più belle.
E' solo dopo esserci rimpinzati che torniamo alla piramide e proviamo in ogni modo a far venire bene qualche foto notturna. Questa è probabilmente una delle migliori.



La notte è giovane e noi siamo davvero stanchi. Buona notte Parigi, ci vediamo domani mattina...

Cronaca di quattro giorni: UNO

Come promesso ecco un post sui miei 4 giorni a Parigi. Mi aiuterà a ricordarmi per sempre come si sono svolti questi bellissimi giorni.

Prima di tutto la PARTENZA.
Giovedì 22 il nostro volo parte da Orio alle 20.30, quindi andiamo via da casa verso le sei insieme a Debora. Lei adora accompagnarci a prendere i voli, e questa volta si fa accompagnare anche da Virginia, dato che dopo escono insieme alle loro colleghe.
Arriviamo all'aeroporto verso le sette, dato che Virgy si fa attendere al punto di ritrovo. Lì facciamo il check-in e prendiamo qualcosa da mangiare e incontriamo Alberto.
Il gran lavoratore ha forma smagliante e capello blu/violetto che non può farmi pensare alla mitica Ninfadora Tonks.
In ogni caso, salutato Alby, è il momento di entrare nella sala di attesa dei gates. E' il passo più noioso perchè vengono fatti i controlli sui clienti. Quindi al solito: togli la cintura e l'orologio, togli la giacca e la sciarpa, metti tutto sul nastro e passa attraverso il metal detector sperando che non suoni. Mauro va via abbastanza liscio, ma da quando c'è la legge sui liquidi mi ritrovo a dover veder buttar via la mia crema alla pesca, fondamentale per il mio screpolarmi in faccia. Di fatti farò tre giorni con la pelle tutta rovinata. Vabbè.
In ogni caso siamo dentro al gate: ora di imbarco 19.45, uscita n° 10.


Aspettiamo con calma (io non proprio!) l'arrivo degli operatori di terra e al momento dell'imbarco si crea la solita fila inutile ancor prima che essi arrivino. Così ci mettiamo in coda pronti a salire sull'aereo. Ormai ho preso diversi voli per andare un po' dappertutto: Londra, Parigi, Barcellona, Roma. Se facciamo il conto a posteriori ho preso l'aereo già 14 volte! Nonostante ciò ho sviluppato una certa superstizione: ad ogni volo mi piace tenere sempre lo stesso posto, ossia la zona dell'ala sinistra. Anche questa volta mi va bene e riesco ad ottenere il posto che voglio, così al solito io sono vicino al finestrino e Mauro nel posto centrale vicino a me.


Il viaggio passa abbastanza tranquillo, qualche zona di turbolenza che come sempre mi fa sussultare e stringere la mano di Mauro al punto da distruggergliela, ma atterriamo praticamente in orario.

L'aeroporto di Beauvais è come me lo ricordavo: un capannone! Scandalosa l'uscita (ci fanno aspettare perchè non c'è abbastanza spazi e c'è un aereo atterrato poco prima di noi) e poi la coda per prendere i biglietti dell'autobus (52 € per due persone andata e ritorno! Quando la terravision a Londra costa una cosa tipo 28 sterline!).


A parte gli evidenti scandali relativi ai costi dei trasporti, ci ritroviamo a salire sul benedetto pullman che vedrà la fine della sua corsa a Porte Maillot, nella zona degli Champs Elisées.
Io e Mauro siamo tranquilli: ci vuole un'ora e un quarto per arrivare in città e proprio dove si ferma il pullman c'è la stazione della metro.
Dallo sperduto aeroporto ci ritroviamo pian piano in autostrada e poi dentro la periferia parigina, fino ad arrivare nel centro, quando iniziamo a vedere da lontano la Tour illuminata.
E' abbastanza emozionante, nonostante sia solo una baldracca (per Shi & Co n.d.r.)
Ma non abbiamo fatto i conti con la metropolitana parigina, che a quanto pare chiude a mezzanotte! Arrivando noi in città che è già mezzanotte passata, eccoci nei guai. La fermata della metro è sbarrata. Farla a piedi è impensabile a quest'ora, sarà almeno a un'ora di distanza l'albergo.
Inizia allora la disperata ricerca di un taxi...
All'inizio non riusciamo a fermarne, poi eccone uno che mi chiede in quale arrondissement dobbiamo andare e alla mia risposta (17) mi manda gentilmente a cagare.
E infine se ne ferma uno in un'altra piazzola che, vedendo che siamo solo due, ci fa salire.
Mi piace che i tassisti parigini non hanno idea di dove si trovino le vie...Quando gli dico Rue du Mont Doré me lo fa fare in spelling e lo scrive sul navigatore (siano benedetti i satelliti!) e così finalmente andiamo verso il nostro albergo.
Spendiamo stranamente poco (meno di dieci euro, ma per 5 minuti attenzione!) e ci ritroviamo nella piccola viuzza in cui si trova il nostro Hotel, l'Hotel Cabourg.

L'accoglienza finalmente è gentile: il tizio mi chiede in che lingua parlare, gli dico che il francese va più che bene. Ci dà le chiavi (stanza numero 42, numero attualmente interessante per ogni fan dei Colds che si rispetti!) e mi spiega che in mattinata dovremo pagare, ma che per ora ci lascia andare a dormire (caspita che magnanimo!).
Così prendiamo l'ascensorino ed eccoci nella nostra stanzetta, di cui metto le foto qui (anche se in realtà fatte solo in seguito):


Sistemiamo qualcosina, facciamo già un gran casino e poi, all'alba dell'una passata, è finalmente tempo di dormire!