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giovedì 22 aprile 2010

Laurea, 21 aprile 2010






































GRAZIE A TUTTI PER AVER CONDIVISO QUESTO GIORNO INSIEME A ME...

DOTTORESSA ROSSELLA TOZZI

mercoledì 9 luglio 2008

Anniversario

9 luglio 2008.

Se penso a un anno fa mi viene da star male.
Mia mamma e mia sorella Reby sono andate alla messa in ricordo di mia nonna, a Ponte.
Ovviamente io sono qui, sennò non starei scrivendo questo post.

Non sono voluta andare. Fondamentalmente non potevo perché domani ho la consegna del progetto e di conseguenza sono molto impegnata.
Poi il mercoledì è il giorno di Mauro, dovevo stare qui.

La verità è che non avevo la forza di andarci, di sicuro avrei pianto tutto il tempo pensando alla nonna. Sono abbastanza forte, non ho pianto spesso pensando a lei in quest'anno che è passato.
Però penso tanto. Ricordo.
Mi manca tantissimo.

Non avevamo quel rapporto intenso fra nonna e nipote, lo aveva molto di più con le mie sorelle, specialmente con Rebecca...Però mi manca.
La sua figura, quello che significava...

Forse rilassarmi un po' mi farà bene.



When I was just a little girl
I asked my mother, what will I be
Will I be pretty, will I be rich
Here's what she said to me.

Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future's not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be.

When I was young, I fell in love
I asked my sweetheart what lies ahead
Will we have rainbows, day after day
Here's what my sweetheart said.

Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future's not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be.

Now I have children of my own
They ask their mother, what will I be
Will I be handsome, will I be rich
I tell them tenderly.

Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future's not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be.

sabato 21 giugno 2008

Porto di mare

Avete presente Casa Martini di Un medico in famiglia?

Nella prima serie del Medico facciamo conoscenza di questo padre vedovo con tre figli, nella cui casa vive anche il nonno paterno. Ci accorgiamo subito che questa non è una casa normale: la zia che sta sempre lì, la governante impicciona e col suo fidanzato fra i piedi, i nonni materni che fanno sempre una visita, il migliore amico di Lele (Sergio) che bazzica sempre da quelle parti...
Con l'andare avanti delle serie, le cose se possibile sono anche peggiorate: prima di tutto nascono due nuovi bambini; in secondo luogo nonostante dalla terza in poi padre+zia (che si sono sposati nel frattempo) se ne vadano altrove, arriva il nuovo fidanzato della figlia maggiore, la zia paterna che salta fuori con nipote e nuova relazione, amici vari che sono sempre lì, la nonna paterna che si trasferisce da loro perché perde tutto...etc...etc
Insomma...Casa Martini è il classico "porto di mare", dove l'importante non è chi parte, ma chi arriva! Non c'è mai problema ad aggiungere un posto a tavola, la famiglia è molto unita e ci sono mille persone che vanno e vengono a cena, pranzo, colazione...

Ma terminato questo excursus...Arriviamo al nocciolo: da me le cose non sono molto diverse. Anzi se possibile è peggio...!
Per fortuna o purtroppo, sta a voi giudicarlo. Ma lasciatemi spiegare...

Partiamo dalla famiglia vera e propria: sette persone. Mio padre ha deciso che in un'era in cui la media natalità in Italia rasenta l'un per cento, doveva essere l'elemento che faceva schizzare in alto l'ago della bilancia. E così lui e mia madre (ovviamente più lei) hanno sfornato la bellezza di cinque figli in quindici anni. Dal giugno 1976 al dicembre 1991 siamo nati Rebecca, Debora, Lidia, Samuele ed io.

Photobucket

Aggiungete il fatto che, soprattutto Samu ed io, abbiamo sempre avuto la strana tendenza a portarci gli amici a casa. Quindi ci sono state ondate nei miei venti anni di vita, in cui avevo diversi amici e diverse persone che passavano tutti i giorni da me...
Fino alle elementari c'erano Sergio, Cecy e Marco, i miei grandi amici di infanzia; alle medie soprattutto Devis, Michele ed altri che non facevano altro che stare da me (in parte perchè avevo una bella cotta per Devis).
Poi si arriva a Stefano, Gianluca, Paolo, Alberto. Loro sono stati i miei grandi ed unici amici ad Arcene. Ovviamente si facevano vivi ad ondate più o meno regolari finché non abbiamo capito di essere indissolubilmente legati. Durante l'estate vivevamo fuori da casa mia, appoggiati alla discesa del marciapiede, a giocare a carte, a guardie e ladri...
E ovviamente alle superiori c'erano i miei veri grandi amici (di cui chissà come mai oggi rimane ben poco) che non vedevo l'ora di far venire da me per organizzare quelle serate epiche sotto pasqua o natale, o durante l'estate per il mio compleanno.
Oggi Samuele, con i suoi best friends - nonché membri del gruppo di cui è leader.
Debora, con la sua Virginia.
E poi i morosi, ormai tre e ben definiti, Mauro, Daniel, Ivan.
E vi assicuro che sto saltando tanta gente, tipo i cenoni di Natale e i pranzi di Pasqua, durante i quali si invitano sempre tutti i 5 fratelli di mia mamma con i rispettivi figli.

Insomma...Come potete capire a casa mia c'è sempre qualcuno. E questa riflessione m'è venuta in mente poco fa, quando mia madre mi ha detto (e non sto inventando) testuali parole:
"Ma allora stasera siamo a casa solo io e papi a mangiare?"
"Eh...Sì..."
"Allora magari chiedo allo zio se vuole venire qui a mangiare una pizza con Patrizia"

Premessa: mio zio ha dormito da me stanotte perchè si sta trasferendo a Francoforte e aveva bisogno di un luogo di sosta durante il trasloco.
Ma mi chiedo...una volta che sono da soli, perché devono rompersi le palle e far venire gente da fuori??

La risposta è semplice: non riescono a farne a meno.
Mia mamma e mio padre hanno questa vena spiccatamente "terrona" per cui la loro casa è casa di tutti. Chiunque è benvenuto, e chiunque si sieda alla tavola ha diritto a mangiare, ma che dico, strafogarsi di tutto e di più!
Potete chiedere a chiunque sia entrato a casa Tozzi: "Qual è la casa in cui hai mangiato di più in assoluto?" e loro risponderanno tutti: "Casa Tozzi!".
E' un bene o un male?

Ultimamente me lo sto chiedendo.
La personalità di mio padre purtroppo è distante dalla mia; siamo distanziati da un solco invalicabile. Io ho bisogno della mia indipenza, di starmene sulle mie; lui sente sempre l'esigenza di dire la sua, di rompere le scatole.
Tende ancora a non accettare il fatto che nei weekend sia spesso a dormire da Mauro, cosa inevitabile vista l'ora di macchina che ci separa.
E' praticamente insopportabile. Il classico uomo maschilista che in casa non fa niente, che vive nell'illusione che le sue care figlie gli facciano da serve.
Per farvi capire...Quelle due o tre volte in cui è successo che fosse a casa da solo a mangiare con mio fratello, ci hanno fatto trovare i piatti nel lavandino alle undici di sera.

Lo trovo assurdo nella generazione del 2000, anche se purtroppo è da accettare.
La verità è che con lui ho un rapporto terribile. Non riesco a non rispondergli male, a non sopportarlo. E ultimamente mi capita anche di odiarlo.

E questa è una cosa terribile perché non si dovrebbe mai odiare chi ci ha messo al mondo. E per questo uno dei miei propositi - come leggete a fianco - era quello di controllare le crisi isteriche. Purtroppo non ci riesco, e non so nemmeno se ci riuscirò entro la fine dell'anno.

Ma dopo questo racconto che è partito dal divertente ed è finito nello sconcerto, vi lascio. Devo studiare perché lunedì ho un esame e sinceramente non ho una gran voglia di farlo, però...
Au revoir.

martedì 6 novembre 2007

110 e lode

Questo giorno è arrivato anche per lei.
Tutti in piedi e battiamo le mani per la nuova dottoressa in scienze dell'educazione.


Sei stata FANTASTICA, sorellona.

Sono fiera di te...

martedì 17 luglio 2007

Don't go away



A cold and frosty morning there's not a lot to say
about the things caught in my mind.
As the day was dawning my plane flew away
with all the things caught in my mind.
And I wanna be there when you're coming down,
and I wanna be there when you hit the ground...

So don't go away, say what you say
but say that you'll stay
forever and a day
in the time of my life,
'Cause I need more time,
Yes I need more time
just to make things right...

Damn my situation and the games I have to play
with all the things caught in my mind.
Damn my education, I can't find the words to say
with all the things caught in my mind.
And I wanna be there when you're coming down,
and I wanna be there when you hit the ground...

So don't go away, say what you say
but say that you'll stay
forever and a day
in the time of my life,
'Cause I need more time,
Yes I need more time
just to make things right...

Me and you what's going on?
All we seem to know is how to show
the feelings that are wrong...

So don't go away, say what you say
but say that you'll stay
forever and a day
in the time of my life,
'Cause I need more time,
Yes I need more time
just to make things right...

So don't go away, say what you say
but say that you'll stay
forever and a day
in the time of my life,
'Cause I need more time,
Yes I need more time
Just to make things right

Yes I need more time
just to make things right

You know I need more time
just to make things right...

So don't go away...


Una mattina fredda e gelida, non c'è molto da dire
riguardo ai pensieri intrappolati nella mia mente.
Mentre il giorno terminava, il mio aereo è volato via
con tutti i pensieri stipati nella mia mente.
Voglio esserci quando sarai giù
Voglio esserci quando toccherai il terreno,

Non andartene, di quello che stai dicendo
ma dimmi che resterai
per sempre ed un giorno
tutto il tempo della mia vita
perchè ho bisogno ancora di un'occasione
sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...

Al diavolo la mia situazione e i giochetti che devo fare
con tutti i pensieri intrappolati nella mia mente.
Al diavolo la mia educazione, non riesco a trovare le parole da dire
con tutti i pensieri intrappolati nella mia mente...
Voglio esserci quando sarai giù
Voglio esserci quando toccherai il terreno,

Non andartene, di quello che stai dicendo
ma dimmi che resterai
per sempre ed un giorno
tutto il tempo della mia vita
perchè ho bisogno ancora di un'occasione
sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...

Tu ed io, cosa sta succedendo?
Tutto ciò che sembriamo sapere è come mostrare
i sentimenti sbagliati...


Non andartene, di quello che stai dicendo
ma dimmi che resterai
per sempre ed un giorno
tutto il tempo della mia vita
perchè ho bisogno ancora di un'occasione
sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...


Non andartene, di quello che stai dicendo
ma dimmi che resterai
per sempre ed un giorno
tutto il tempo della mia vita
perchè ho bisogno ancora di un'occasione
sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...

sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...

sì ho bisogno di un'altra occasione
per sistemare le cose...

Non andartene...




Mi manchi...

lunedì 9 luglio 2007

Nonna



Difficile dire quanto mi mancherai.
La donna più combattiva e fiera che abbia mai conosciuto.
Quasi mi sembra di sentirti ancora ridere insieme agli zii.
Ricordi confusi, sono trascorsi due mesi dal tuo ricovero
in ospedale, ma sembrano un'eternità.

Testarda, cocciuta, fiera.
Non hai mai voluto lasciare la tua casa, dove sentivi ancora
la presenza del nonno. Dove i suoi bellissimi autoritratti
te lo facevano rivivere sorridente.

Le tue videocassette, i film che ci facevi registrare.
Rivedendo Fred Astaire non penserò più le stesse cose.
Immagini in bianco e nero di cinici redenti, di uomini
che si riscattanno alla fine.

Non ti sentirò più dire "Dèbora" né sbagliare tutti i nomi
delle tue nipoti e dei tuoi figli.
"Pronto, David?"
"No, sono Saul!"
"Ah, pensavo fossi l'Ivan..."

Niente più preferenze fra i tuoi ragazzi, niente più
assurde sentenze su "quel ragazzo che si deve sistemare".
Niente più chiamate la mattina in cerca della mamma per
qualche compito particolare. Nemmeno visite domenicali.

Ripenso al nonno. Mi piace pensare che ora siete di nuovo insieme.
Ti è mancato disperatamente in questi anni, hai vissuto un'esistenza
a metà da quando lui non c'è più.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio.

Gioco con la mia collanina, non credo avrò mai più il coraggio di
togliermela dal collo. Il tuo regalo per la mia maturità.
Il mio delfino.

I tuoi racconti. Fonte inesauribile di aneddoti troppo assurdi per
essere veri. Eppure lo sono.
Non te li sentiremo più venir fuori spontaneamente, quasi per magia.

Guardo avanti e penso al 15 luglio.

Avevi quasi 82 anni nonna,
ma ci hai voluto lasciare prima.
Hai aperto quella quarta porta coraggiosamente e silenziosamente.
L'hai fatto senza rammarico, felice di ricongiungerti finalmente al tuo
amato Fabio e al tuo caro Aligi.

E noi siamo rimasti soli qui.
Speravo tanto che riuscissi a vedere almeno una delle tue nipoti
sposate e felici.
Sono felice che tu abbia conosciuto Mauro.
Sono grata che tu ci abbia dato tanta gioia.

Come farà la mamma senza di te?
E' perduta, si sente sola. Saremo in grado di darle tutto ciò
che, nel tuo modo strano, le davi tu?

Saremo in grado di andare avanti e farcene una ragione?
Come si dice, la morte fa parte della vita.
Io la temo.
Nel mio intimo, è la cosa che temo di più in assoluto.
So già che non sarò mai in grado di accettarla.

Mi manchi tanto nonna. Ti prego veglia su di me.
Aiutami ad andare avanti...
E ricordati di quanto ti voglio bene.

Il mio Angelo Custode.

giovedì 26 aprile 2007

As soon as

Poche righe per dirvi che la nonna è stata operata e intanto sembra tutto a posto. La tengono in terapia intensiva per il momento, ma speriamo di rivederla presto sorridente a casa sua...
Grazie a chi mi ha consolato, specialmente a Mauro e alla mia Mati...
Un bacio, a domani...

mercoledì 25 aprile 2007

Listen to your heart

Sapete oggi mi sento tanto triste. E per una volta per un motivo abbastanza serio...
Domani mia nonna si opera. La mia dolce nonnina deve subire un intervento che di per sè sembra abbastanza semplice, ma date le condizioni del suo cuore non si sa bene cosa pensare.



Oggi l'andrò a trovare in ospedale e penso di portarle una bella foto di noi 5 nipoti tutti insieme. Metterò allegria alla sua notte in ospedale. Mi immagino solo quanto possa avere paura. Lei che ha visto morire il nonno più o meno per una cosa simile.
Mi sono tornati in mente brutti ricordi...L'ultima immagine che ricordo di mio nonno Fabio è quella di un povero uomo sdraiato in ospedale, pieno di tubicini in tutto il corpo. Ancora oggi mi pare di vederlo in quella stanza fredda e mi dispiace per non averlo potuto avere vicino in tante occasioni. Penso che gli avrebbe fatto piacere conoscermi meglio: vedermi crescere, studiare il tedesco che lui amava tanto, conoscere Mauro, vedermi andare all'università. L'ho avuto vicino per pochi anni, ed ora ho sempre l'impressione che mi osservi dal cielo.
Però ho tanta paura: paura che prima o poi perderò anche mia nonna. Ma vorrei che fosse tardi, molto tardi...Vorrei che stesse bene per vedermi sposata, per vedere almeno i miei figli...ma mi rendo conto che ormai è diventata anziana, e a 82 anni un intervento di questa portata è sempre pericoloso. Posso solo appellarmi alle sue forze di gran donna, alla sua testardaggine e sperare che le servano per riaprire gli occhi domani.

Per sfogarmi un po' ho fatto mezz'ora di cyclette ed ho cantato a squarciagola, roba che se Rebecca non si è svegliata è stato un miracolo. Una delle canzoni che negli ultimi mesi amo di più è quella di cui fra poco vi riporterò testo e musica. Mi ha aiutato oggi. E credo potrebbe aiutare tutti quanti. Eccola per voi.




Listen up
What's the time said today
I'm gonna speak my mind
Take me up
To the top of the world
I wanna see my crime

Day by day
There's a man in a suit
Who's gonna make you pay
For the thoughts
That you think and the words
They won't let you say

One fine day
Gonna leave you all behind
It wouldn't be so bad
If I had more time

Sailing down a river alone
I've been trying to find
My way back home
But I don't believe in magic
Life is automatic But I don't mind being on my own
No, I don't mind being on my own

Sailing down a river alone
I've been trying to find
My way back home
But I don't believe in magic
Life is automatic
But I don't mind being on my own
I said that I don't mind
Being on my own
No, I don't mind being on my own
I said I don't mind being on my own



Posso solo dire una cosa, che forse si perderà nell'etere, ma che di sicuro sai già nonna. Ti voglio bene.

venerdì 9 febbraio 2007

Informatica generale...

Questo capitolo della mia vita si chiama: INFORMATICA GENERALE.



Oggi ho accompagnato Debora al suo ultimo esame universitario. Dopo oggi si dedicherà alla tesi e quindi a giugno sarà laureata.
E' una sensazione bellissima, credo. Fra tre anni, quando dovrò laurearmi anch'io - si spera - probabilmente riguarderò a questi momenti con un filo di malinconia.
C'è da dire che mi viene da pensare...E poi?
Cosa fa una persona laureata del proprio futuro?
E voi direte: Trova un lavoro.
Ma non è così semplice oggi...Debora mi ha fatto pensare molto. Mi fa capire che nella vita se non ci rimbocchiamo le maniche e non sudiamo sette camice, non otteniamo mai ciò che veramente vorremmo.
Shilpa mi ha fatto pensare: ha avuto la fortuna di andare a stare a Bologna a fare l'università che veramente ama.
Con questo non voglio dire che io non stia facendo un'università che non mi piace, anche perchè mentirei: è più unica che rara e praticamente nessuno sa della sua esistenza. Però mi chiedevo...cosa ne sarebbe di me se avessi avuto il coraggio di abbandondare tutto e andarmene ad Ancona a fare bilogia marina?
Cosa ne sarebbe di me se davvero avessi preso la mia grande passione per i delfini e avessi deciso di rischiare andando ad Ancona, per cercare un lavoro e magari vivere a contatto con gli animali che amo di più al mondo?



Purtroppo so che sono domande a cui non darò mai risposta.

Comunque la cosa che voglio fare davvero oggi è fare gli auguri a quella che per certi versi è la mia più cara amica. La mia anima gemella musicale, la mia sorella perduta. La mia Matildina.
Tesoro sai già quanto bene ti voglio: oggi è una data importante nella tua vita. Credi in quello che vuoi e realizzerai tutti i tuoi sogni.
E se vorrai fare la mia università...a casa Tozzi ci sarà sempre un'accoglienza speciale per te...



venerdì 2 febbraio 2007

MANCANZE...

Ci sono sere in cui mi sento sola.
Di solito i venerdì sera sono momenti speciali: vedo Mauro dopo 5 giorni senza di lui. Non è particolarmente bello avere un ragazzo che vive ad un'ora di macchina da te.
Tante volte mi sono chiesta come facesse Shipu a sopportare la lontananza da Mr. Pshyco. Non riuscivo proprio a capire come potesse ammettere questa mancanza totale che abbiamo delle persone che amiamo quando non sono vicino a noi.
E pensare che parlo semplicemente del mio ragazzo che non vedo da cinque giorni.
Tuttavia parlo con cognizione di causa. Quando l'anno scorso Mauro è stato a Londra ho vissuto dei periodi veramente terribili. Non avevo voglia di studiare, ero molto sclerotica e non pensavo ad altro che a lui.
Per questo mi viene spontaneo fare un annuncio: sentire la mancanza di qualcuno è una cosa importantissima.
Non bisogna nascondersi dietro a false ipocrisie: se ci manca qualcuno dobbiamo avere il coraggio di dirlo.

Per tanto tempo mi sono mancate persone fondamentali nella mia vita.
Ad esempio Shipu.
C'è chi l'ha lasciata andare e chi l'ha invece ritrovata.
In fondo mi sento in debito con Niccolò per certi punti di vista: in un anno ha cambiato molto il rapporto fra noi due. E soprattutto l'ha rovinato. La sua presenza ha veramente incrinato un'amicizia che sembrava agli sgoccioli.
Eppure poi ha deciso che non l'amava, che tutto il suo idealizzarla non era motivato e che non era il grande amore della sua vita.
Questa cosa ci ha fatto unire. Ci ha fatto riscoprire la nostra amicizia, il grande bene che ci vogliamo. Ci ha fatto tornare telepatiche, ci ha fatto piangere e ridere insieme, tornare confidenti.
In fondo mi sento di dire grazie a Niccolò. Finchè non ci sbatti il naso non ci credi, ma si è rivelato veramente l'uomo di merda che temevo fosse, ed ha spezzato il cuore a una metà di me stessa.

Per tanto tempo mi è mancato Jou. Ultimamente ci siamo ritrovati. E di questa cosa devo ringraziare sicuramente Mauro: mi ha cambiata. Mi ha fatto diventare meno orgogliosa, ho perso tantissimo la mia smania di essere leader, mi ha portato a conoscere un lato più tenero di me stessa. E così ho potuto perdonare e lasciarmi perdonare. Ho cancellato tanti torti subiti nel passato e ho capito che la cosa fondamentale non è l'orgoglio.
Noel Gallagher a volte canta "You can take my soul, don't take my pride...". E' stata la mia filosofia di vita per molto molto tempo...
Oggi penso che invece l'anima sia la cosa più importante. Sull'orgoglio a volte dobbiamo saper camminare.




Mi manca tanto mio nonno. E' morto quando ero ancora relativamente piccola, non capivo bene quanto mi sarebbe veramente mancato.
Mio nonno Fabio, essere dall'intelligenza sovrumana, colto quanto un professore universitario, amante delle lettere, della filosofia e del tedesco.
Penso che sarebbe stato felice di vedere mia sorella Lidia laurearsi in lettere, come penso sarebbe stato felice di sapere che ho studiato il tedesco. Magari me l'avrebbe fatto amare di più...

Mi manca tanto mia sorella Lidia. Lei ora vive lontano da casa, con il suo ragazzo Daniel. Nonostante fosse una bizzosa rompipalle mi manca la sua presenza in giro per casa. Il suo chiacchierare con me dopo pranzo, il nostro ascoltare insieme Noel e il sorridere insieme sui gesti assurdi di Liam.

Sono tante le persone che mi mancano...
Ma non mi vergogno a dirlo...