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domenica 22 febbraio 2009

The long road to Venice...


Questo weekend è stato veramente fantastico!
Partiamo dal venerdì, con due esami in un solo giorno: un 27 messo in saccoccia e uno scritto tentato. Ma il dato importante è che fra gennaio e febbraio ho fatto tre esami, con ottimi voti, e sono riuscita a mantenere un buono proposito!
Sabato è stata la giornata di Treviso, con la città, Villorba, l'hotel, il Palaverde e gli Oasis - di nuovo... E' stato fantastico, un concerto divino, con Noel e Liam visti benissimo, così da vicino mai...
Domenica invece - ossia oggi - l'abbiamo dedicata a Venezia. Una gita bella, con una giornata di sole e il Carnevale che metteva allegria. La mia mascherina forse non potrà essere sfoggiata ogni giorno, ma sarà il ricordo di un weekend perfetto, sotto ogni punto di vista. Grazie Amore...

sabato 7 febbraio 2009

Un giorno migliore

Ci si rende conto appena svegli che sarà una giornata pessima.

Quando senti la pioggia cadere a catinelle e ti chiedi chi te l'ha fatto fare di iscriverti all'università a Milano.
Quando vai a fare colazione e tuo padre ti abbandona perché deve andare con tua madre a fare la spesa e, in fondo, tu hai 21 anni e puoi arrivare fino in stazione a piedi.
Quando il treno è in ritardo di un quarto d'ora e lo devi aspettare sotto l'acqua.
Quando quello stesso treno si presente pieno di gente e la prima classa è stata declassata, azione che ti costringerebbe a vagare sul treno in piedi per cercare un posto.
Quando quel posto non lo puoi nemmeno cercare perché la gente è stipata lungo i corridoi e quindi non riesci a camminare per cercare un'eventuale prima classe.
Quando ti fai un viaggio in treno in piedi, e non lo facevi da due anni buoni.
Quando arrivi in stazione e giù nella metro c'è una fila chilometrica per comprare i biglietti della metro.
Quando ti chiedi chi te l'ha fatto fare di non comprare un abbonamento annuale ed evitare quelle inutili code per due biglietti.
Quando arrivi in università e ha ricominciato a piovere.
Quando ti bagni perché, da brava sfigata, hai lasciato l'ombrello in macchina di tuo padre - che come detto prima non ti ha accompagnata fino in stazione.
Quando al ritorno dall'università ti rendi conto che non farai mai in tempo a prendere il treno che ti era preposta di prendere a Lambrate e quindi decidi di fermarti in Centrale.
Quando i nuovi orari fanno cagare e di conseguenza devi aspettare un'ora in stazione per un ritardo di cinque minuti.
Quando l'unica volta che vorresti un treno in ritardo, lui sarà puntualmente in orario.
Quando chiami incazzata i tuoi genitori per scoprire che sono in giro - ancora a fare la spesa - e quindi devi contattare tua sorella.
Quando devi ostiare contro tua sorella perché vuoi prendertela col mondo intero, ma in fondo non è colpa sua.
Quando gli orari cartacei che indicano tutti i treni della giornata e le relative fermate sono stati tolti da qualche intelligentone.
Quando per trovare l'unico orario cartaceo devi farti 70 gradini di Centrale su e giù come una scema.
Quando nella nuova stazione non c'è nemmeno una panca su cui sedersi.
Quando maledici la nuova Milano Centrale che fa più cagare di quella vecchia.


Eppure da qualche parte ho sentito dire che bisogna saper trovare un lato positivo in ogni cosa brutta che ci succede. Io oggi avevo la consapevolezza che domani dovrò andare al funerale di una persona che era troppo giovane, troppo gentile, troppo speciale per lasciare questo mondo.
Eppure una cosa bella m'è successa, una di quelle cose che ti fanno davvero pensare: "Basta un giorno così".
Per puro caso mi sono ritrovata davanti alla sala d'attesa di Milano Centrale. Ho deciso di entrarci perché dovevo aspettare in pratica un'ora, avevo il mio libro da finire (L'orlo della Fondazione, Asimov) e non avevo proprio voglia di stare in piedi.
Non è che lì dentro ho scoperto un mondo di magia e mistero, non è stato proprio come entrare nell'armadio de Le cronache di Narnia.

Tuttavia una cosa c'era, una cosa che mi ha leggermente addolcito il momento.
Entrare nella sala d'aspetto di Milano Centrale è stato come entrare in una puntata di Alias. In pratica assomigliava tanto alla stazione dei treni della puntata 1.22 Quasi trent'anni.
Insomma è stato come entrare in quel luogo, in quel momento mi sentivo come Syd, in attesa che qualcuno venisse a cercarmi. Con la differenza che io non stavo cercando pace in un luogo in cui "persone normali vanno ai loro lavori normali", perché non sono un agente segreto della C.I.A.

Ma il primo pensiero che mi è venuto quando ho scelto il posto in cui sedermi è stato per Alias e per quella puntata. Ed essendo quella scena particolarmente intensa e importante per il telefilm, è stata una sensazione emozionante.
Difficile da spiegare a chi non ama il cinema e i telefilm come me, anche a chi si estrania da quel mondo fittizio della televisione e cerca di vivere una vita il più realistica possibile.
Anche io ormai lo faccio.
Ma ogni tanto mi piace sentirmi felice per qualcosa di semplice.
Guardando Alias posso ancora sognare.
Sognando Alias potrò ancora sorridere nei momenti peggiori, anche quando perderò il treno!

martedì 3 febbraio 2009

"I would like to dedicate this next song to SIGNOR KAKA"

Ora cercherò di fare la mia classica recensione post concerto. Premetto, tuttavia, che è una delle più difficili che io abbia mai fatto, dato che non ho vissuto questo gig con la classica adrenalina che avrei dovuto avere. E questa mancanza di adrenalina dipende fondamentalmente da due cose:
1. conoscevo già la scaletta, in pratica a memoria;
2. ero seduta con posto numerato, cosa che mi permetteva di arrivare lì anche alle nove, volendo.

Non sono arrivata alle nove, ma alle sei. Niente traffico in tangenziale, Reby ed io eravamo fuori dal forum con la gente del parterre che ancora doveva entrare.
Abbiamo deciso di andare a mangiare e poi siamo entrate verso le sette per prendere posto. Il parterre sotto di noi si è riempito man mano, così come i posti a sedere. Il gruppo spalla è stato puntualissimo, hanno suonato dalle otto alle otto e mezza. Gradevoli, ma niente di che.
Poi l'arrivo di Lidia e Daniel, musica di sottofondo per un'altra mezz'ora e alle nove sono arrivati i Bros.
Tutto come al solito, la loro è un'entrata collaudata da anni ormai: parte Fuckin' in the bushes e circa a metà brano gli splendidi entrano sul palco. Facciamo un ultimo appunto e diciamo che avevo deciso di portarmi la telecamera per filmare il concerto. Purtroppo avevo solo un disco a casa, e quindi ho dovuto fare una selezione decisamente infelice delle canzoni da registrare.
Comunque i ragazzi entrano sul palco, Noel con la sua solita giacchetta e Liam con un cappottino chiccoso, non so come facesse a non morire di caldo.
Prima canzone in scaletta: Rock 'n' roll star, che parte appena i ragazzi mettono piede sul palco. Liam ha la voce, e si sente subito che è una buona serata per lui. Noel fa i suoi soliti coretti (che canto anche io, come sempre). E' un classico, manda il pubblico in visibilio...E' sempre così perché è una delle prime canzoni degli Oasis, una delle loro più cariche...Infatti è un grande brano per iniziare un grande concerto.
E' il turno di Lyla, vecchia conoscenza...Nonostante sia uno degli ultimi successi, è anche una delle canzoni più amate. A dimostrazione di ciò la gente l'accoglie con tanto calore. Poi il finalone a batteria è sempre d'effetto, senza contare che il batterista di questo tour è molto spettacolare, lancia spesso per aria le bacchette e le riprende a tempo!
The shock of the lightning è la canzone più attesa, il nuovo singolo aveva riportare alle sonorità i vecchi sound degli Oasis, e la canzone è piaciuta subito a tutti i fan di vecchia data. Anche questo pezzo dà molta carica, Liam lo canta bene e le seconde voci di Noel sono da urlo. Anche qui abbiamo un mega finalone tutto strumentale.
Ed ecco che arriva LA CANZONE, quella che non mancherà mai in un tour dei fratelli Gallagher, perché il pubblico la ama troppo. Cigarettes and Alcohol incomincia col classico intro in chitarra di Noel, che si mette lì in posa e guarda il suo pubblico saltare avanti e indietro, a destra e a sinistra. In lunetta non si distinguono le persone, ma solo una grande massa che si muove avanti e indietro come fa il mare. Senza contare che quest'anno ho visto per la prima volta qualcuno avventurarsi a saltare sul pubblico e farsi trascinare, fuori di testa!:)
I soli di Noel sono sempre incisivi, l'unica cosa è che fa meno seconde voci su questa Cigs and Alcohol.
The meaning of soul è una canzone che secondo me potevano evitare di fare per inserire in scaletta qualcos'altro. E' divertente, è veloce, è intensa, ma è una canzone che ha il suo doppione in Ain't got nothing, ecco perché mi stupisce la scelta di mantenerla in scaletta. Ma probabilmente Liam si diverte a cantarla.
To be where there's life è una canzone che a me personalmente non piace per niente. E' il classico stile George dei Beatles, con i suoni all'indiana. Il ritmo è blando e costante. Probabilmente la scelta di inserirla in scaletta è dovuta anche al fatto che questa canzone contiene la frase che dà il titolo all'album, Dig out your soul, che infatti è il momento in cui il pubblico urla più forte durante l'esecuzione del pezzo. In ogni caso è il momento di gloria dell'estro creativo di Gem.
Visto che non l'ho già detto lo faccio ora dato che siamo in argomento: dopo l'ultima tournée fatta insieme a Gem, Noel l'ha "promosso". Quasi tutti i soli ora li fa lui, Noel si tiene veramente poco per sè, forse quelli a cui tiene di più.
E' il momento della prima uscita di Liam, ora tocca a Noel. E per sottolineare la cosa il pubblico incita la mente degli Oasis invocandola a gran nome.
Waiting for the rapture è una canzone che io adoro, mi fa venire in mente Force of Nature, come stile. Senza contare che ha dei soli di chitarra ai punti giusti, che di fatto sono le classiche schitarrate alla Noel. Come sempre il mio bros preferito canta benissimo, sottovoce negli acuti e più urlante nelle frasi basse. Anche questa è una canzone che il pubblico accoglie alla grande. Unica pecca, forse eseguita un pochino lenta.
Ma non c'è tempo per pensare alle pecche di questo pezzo. E' il momento del concerto che vale di più. Noel introduce questo capolavoro presentando il nuovo batterista e il ghost member, poi ci dice il titolo della canzone che sta per eseguire: The Masterplan.
Si dedica alla chitarra acustica, Gem farà l'elettrica. E l'accoglienza per questa canzone è sempre la stessa: urla disumane, un canto all'unisono. Finalmente ha capito che non può non eseguire questa canzone dal vivo, forse. E' emozionante, anche se sapere prima che l'avrebbe fatta purtroppo ha rovinato un po' la magia del momento - per me. L'ultima volta che l'aveva suonata (Assago 2005) avevo pianto per tutta la canzone, non avrei mai pensato che avrei avuto la fortuna di sentire Noel cantarla dal vivo. Ora invece sembra quasi una routine :)
Dopo il momento magico, sembra quasi riduttivo il ritorno di Liam, con Noel che attacca Songbird. Un'altra canzone che continuano a fare dal vivo perché è corta e probabilmente perché Liam ci è affezionato, fu il suo primo singolo! Nonostante ciò, forse sarebbe il caso di dare più spazio ad altre canzoni e magari lasciarla da parte...Però è sempre bello sentirla, ormai anche noi fan vogliamo bene a questo pezzo, con i mitici assolini alla tastiera (by Andy Bell) e al piano.
Le due grandi sorprese del concerto, tuttavia, non sono ancora arrivate. E questo è il momento della prima: Slide Away. Una canzone che adorano soprattutto le donne (come Liam tende a sottolineare). La mia telecamera indugia per quasi tutta la canzone su Noel. Sappiamo che questa è una cazone che ha un significato profondo per lui, forse una delle poche canzone d'amore degli Oasis. E si vede che fa fatica a non essere lui a cantarla: guarda il suo pubblico in silenzio, emozionato, e come sempre canticchia le parole fra sè e sè. Liam canta bene la sua parte, il finale è tutto per Noel che attacca con i suoi "Don't know, don't care, all I know is you can take me there". Di fatto è diventata la canzone di coppia, in questa tournée. Infatti non può mancare una canzone che i due fratelli si spartiscono equamente.
La canzone successiva, invece, è "per i maschi": Morning Glory. La adoriamo tutti, si salta come matti. Forse Noel dovrebbe chiedersi come mai le canzoni che vengono accolte con più calore sono proprio quelle del secondo album, che lui sottovaluta troppo (non tanto quanto il terzo, purtroppo). Del resto questo pezzo è un classico, un po' come Cigs and Alcohol.
La tredicesima in scaletta è Ain't got nothing, uno dei pezzi di Liam del nuovo album. Come dicevo prima è in stile Meaning of soul. Anche questa è una canzone rapida, si vede che a Liam piace cantarla, anche perché è sua.
Un'altra uscita da parte del fratello minore, tocca di nuovo a Noel che stavolta rispolvera la mitica Importance of being Idle. Un po' come per Lyla, anche questa canzone viene accolta con gioia, è una delle più divertenti degli Oasis (ripensando, forse, anche al video). Mitico Noel, la canta sempre con la stessa voglia, anche se mette una "flessione" quando dice la parola STARS nel ritornello. Per spiegarmi meglio dovreste vedere il video e sentire come la canta...
Liam rientra e inizia I'm outta Time, la canzone simbolo dell'ultimo album. Chi l'avrebbe mai detto che Liam avrebbe scritto mai un pezzo così melodicamente bello? Il suo gracchiante finale sugli acuti si mescola nelle urla del pubblico, di conseguenza nel complesso la canzone l'ha eseguita bene, bravo Liam! La chicca è il finale in minore, un bel regalino da parte di Noel :)
La critica invece è alla mancanza della voce del buon vecchio John. Per sopperire mi sarei aspettata una bella immagine di John che appariva sugli schermi (ah, fra parentesi, è la prima volta che i bros hanno dei bellissimi schermi alti dietro di loro, permettono a tutti di vedere dei bellissimi primi piani!). Però del resto Liam ha detto che la canzone NON è dedicata a John Lennon, quindi...
Noel imbraccia la chitarra acustica e inizia a suonare gli accordi della prossima canzone: WONDERWALL. Suona tutta la prima parte girato verso il batterista, si gira a inizio di seconda strofa in pratica. Liam canta con gusto, e a quanto pare si inventa un
There are many things that I
would like to say to you
but I don't speak Italian
che strappa urla calorose dal pubblico.
E' LA canzone, come sempre. Il simbolo degli Oasis, chi non conosce Wonderwall? Per Noel si vede che è una fatica non cantarla, lo si capisce dal modo che ha di canticchiarla fra sè e sè (un po' come per Slide away). Anche in questo caso la mia camera indugia su di lui, in fondo l'ha scritto lui questo capolavoro...
E dopo il magic moment, è arrivata la seconda sorpresa di cui vi parlavo: Supersonic. Il primo singolo degli Oasis segue la loro canzone più celebre. Questi stronzi potevano anche farla prima! Tutto il pubblico l'adora, tutti la cantano, tutti la volevano. Liam canta bene, i soli di Noel in risposta alla sua voce nel ritornello sono bellissimi, come nella versione dell'album. Ci mancava questa chicca, grazie per averla proposta in questo tour, bros!

I ragazzi fanno una finta uscita, classica, con Liam che saluta facendo cenno che è finita. Ovviamente sappiamo che non è così. Ma a rientrare dopo qualche minuto è solo Noel con i musicisti. Arriva un altro momento tutto per lui, in cui suonerà di fila due canzoni meravigliose. La prima è DON'T LOOK BACK IN ANGER. Solitamente è il momento più atteso del concerto, con il pubblico che canta a una sola voce nei ritornelli. E in effetti questo accade anche questa volta, ma in questo tour Noel ha deciso di proporci una versione acustica e dolce della sua (immagino) canzone peferita. E in effetti è un momento molto romantico, se ci facciamo bene caso. Ma la chicca è la prefazione che fa alla canzone, e che ha dato titolo a questo mio post. Essendo i bros grandissimi sostenitori del Manchester City, Noel dedica la canzone al SIGNOR KAKA, quasi a dire che per lui non vale più niente, come Sally :)
Nel finale, al solito, Noel ci fa cantare il pezzo conclusivo, per poi farlo lui stesso. E come sempre gli applausi sono tutti per il suo genio.
Il momento che aspettavo più di tutti arriva dopo questa canzone: Noel esegue Falling down.
Immagino che metterla dopo Don't Look abbia un preciso significato per lui: credo che la consideri un capolavoro, un po' come me (e mia sorella Lidia). Purtroppo la critica italiana non l'ha accolta benissimo, cosa che non concepisco. Valutano di più canzoni classiche come Bag it up piuttosto che un masterpiece come Falling down. Noel la canta benissimo, e dato che il pubblico pare non apprezzare "troppo" (nel senso che non ci sono particolari urla calorose) mi piace pensare che lui la esegua ogni volta per chi, come me e mia sorella Lidia, ha un gusto più fine nello scegliere le canzoni da amare degli Oasis. Per quelli come me che ameranno per sempre The Masterplan più Cigs and Alcohol, oppure Talk tonight più di Rock 'n' roll star. Noel canta Falling down divinamente, cambiando leggermente i valori nei ritornelli (cosa a cui mi ero preparata, lo faccio anche io). E lo ringrazio per aver scritto questa canzone che mi scalda il cuore.
Liam rientra per il gran finale: un'altra canzone che non potrà mai mancare è Champagne Supernova. E quello che dicevo prima in merito al secondo album si nota anche qui: il pubblico adora questa canzone, così come i fratelli. In fondo ha un significato profondo anche per loro. Ed è sempre bellissimo sentire la voce di Liam, arrabbiata e delusa, e gli assoli di Noel, altrettanto furiosi. Il finale con la batteria, e il mare. E ormai siamo arrivati alla fine.
Liam introduce la canzone con un bel "I'm the fucking walrus", che ovviamente significa che eseguiranno I'm the walrus, dei Beatles. E' la cover che fanno quest'anno. Ed è bella e divertente, col pubblico che risponde alle parole di Liam con i mitici "ohhhhhhhh" del ritornello. Il finale è tutto per gli strumenti, Liam lascia il palco quasi subito. Alla fine della canzone Gem distribuisce plettri alla prima fila, Noel saluta tutti ed è l'ultimo a uscire.

Il concerto è stato uno dei migliori di sempre, soprattutto per la scaletta scelta dai ragazzi. L'unica grave pecca è la mancanza di Live forever, non si può andare via senza averla sentita, secondo me. Poi vabbè, il solito odio di Noel per Be here now, ma ormai è risaputo.
Ringrazio i fratelli Gallagher per questo bel concerto, emozionante e di ottima elevatura musicale. Non mi sono emozionata tanto come tre anni fa, ma solo per ragioni mie personali.
Noel, ci vediam a Treviso!


I link dei miei video su youtube:

The shock of the lightning

Slide Away - Morning Glory

Waiting for the rapture - The Masterplan

Cigs & Alcohol (intro)

Fuckin' in the bushes - Rock 'n' roll star

Wonderwall - Supersonic

The importance of being Idle